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Il 31 dicembre 1980 il capitano Alberto Aldobrandi lascia l'Arma dei Carabinieri e si inventa un lavoro. Con l'aiuto dell'amico colonnello Burlando continuerà a fare ciò che sa fare, l'investigatore, però privato. Mentre attende di completare le pratiche burocratiche, Chicco Burlando lo impiega come suo braccio armato, fuori ordinanza, pur di tenerlo vicino a sé a Genova. E infatti Berto si decide ad affittare un ufficetto nel centro storico, poi la disgraziata casualità della morte della madre lo costringe a cercare una segretaria protempore, poi la segretaria si rivela tanto preziosa da diventare una solida collaboratrice per gli anni a venire. Anche senza l'aiuto del suo mentore Berto riesce a cacciarsi nei guai da solo: a Livorno viene arrestato e trascorre il Natale in questura, a Genova è coinvolto in un possibile delitto e trascorre qualche giorno in ospedale per un lieve avvelenamento. Quel che conta è che alla fine, con il buon uso delle celluline grigie e con un po' di pazienza, venga a capo di tutte le trame e assicuri tutti i colpevoli (o quasi tutti) alla giustizia.